giovedì 21 maggio 2015

Dalla parte di chi soffre...





Soffre chi ha subito un'ingiustizia, soffre chi è in carcere, soffre chi ogni giorno sente fuoriuscire il sangue da una ferita aperta. La Chiesa è nata da una ferita aperta di chi ha deciso di portare su di sé tutte le ferite e le ingiustizie di questo mondo. Davanti allo scandalo sembra rimbombare continuamente dentro ognuno di noi quel grido straziante: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?". E' il grido di chi ha perso tutto, anche i migliori amici che davanti agli insopportabili scandali e alla più cruda sofferenza non hanno avuto più il coraggio di stargli vicino. Diceva Gesù che "...è inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno". Allora anche la Chiesa di oggi deve avere il coraggio di tagliare e gettare via la parte che procura scandalo, senza nascondersi. Ma la Chiesa non è fatta solo di scandali. Tanti cristiani, e tra essi tanti sacerdoti, ogni giorno si impegnano per cercare di mettere in pratica il Vangelo, senza far rumore, e non devono aver paura di stare sotto la Croce. La Chiesa vuole e deve stare dalla parte di chi soffre, anche a costo di una ferita aperta che diventa mortale. Questa è la sua missione.

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