giovedì 27 ottobre 2011

A Laconi sulle orme di Sant’Ignazio:
“La nostra direzione è l’eternità”
di Sergio Nuvoli in Il Portico (30/10/2011)


Padre Fabrizio Congiu è il nuovo guardiano e parroco nelpaese del santo più amato.



Frate cappuccino, 33 anni, cagliaritano:
“Tutte le persone sono sacre, nessuno è così lontano da non sentire la chiamata di Dio”



UN FRATE CAPPUCCINO cagliaritano di 33 anni è il nuovo parroco di Laconi: si tratta di padre Fabrizio Congiu, che nei giorni scorsi è stato introdotto nella nuova sede da mons. Umberto Lai, vicario dell'arcivescovo di Oristano Ignazio Sanna. Nato il 21 marzo '78 a Cagliari e prete dall'aprile 2007, il neoparroco collaborava finora con padre Emiliano nella cura degli ammalati tra le corsie del San Giovanni di Dio. Ora il nuovo incarico affidatogli dal Provinciale dei cappuccini sardi, padre Salvatore Murgia. Nel curriculum padre Fabrizio vanta tra l'altro gli studi per la specializzazione in Spiritualità all'Antonianum e un diploma di archivista dell'Archivio Segreto Vaticano conseguito nel 2008, oltre che periodi di studio all'estero (ha studiato anche alla Sorbona). Giornalista pubblicista, attualmente insegna in Facoltà teologica. Data davvero particolare per l'ingresso, coincidente con il sessantesimo anniversario della canonizzazione di Sant'Ignazio: “Quello di padre Fabrizio - ha detto padre Murgia presentandolo ai tanti laconesi presenti in chiesa - è un ingresso di servizio fatto nella preghiera. L'augurio è di consumare la sua vita dandosi completamente al paese”. Dopo il saluto del sindaco, Paolo Pisu, che ha assicurato “leale e correttorapporto istituzionale e personale” e definito Laconi la “piccola Assisi sarda”, il vicario di mons. Sanna ha sottolineato come “il parroco venga inviato alla comunità in nome di Dio e in nome della Chiesa. Cristo continua ad essere presente attraverso l'opera delle persone che operano nella Sua Chiesa: padre Congiu è un giovane sacerdote in continuità di fede, unità e comunione ecclesiale”. Ai fedeli del paese l'augurio “che possano incontrare in lui il Buon Pastore, un fratello che vi aiuti a scoprire Cristo presente nella vostra vita”. L'eco di parole sentite quattro anni fa quando,ordinandolo sacerdote, l'Arcivescovo di Cagliari Giuseppe Mani richiamò il concetto espresso da Giovanni Paolo II in “Dono e Mistero”, con le due dimensioni del sacerdozio: “dono”, perché da tutta l'eternità Dio ha pensato evoluto che Fabrizio diventasse suo sacerdote, e “mistero”, perché solo il Signore sa la grandezza, la profondità e la bellezza di questo dono”. Hanno concluso la celebrazione le parole del neoparroco, che esprimendo un profondo senso di gratitudine per “l'amore con cui Dio mi coinvolge da tanti anni, cercando di sciogliere la durezza del mio cuore”, ha accennato le linee pastorali incentrate sulla parola di Dio, sulla tradizione e sul Magistero. Un programma concreto ma anche impegnativo, per camminare sulle orme di Sant'Ignazio: “Tutte le persone sono sacre: nessuno è tanto lontano da non sentire la voce di Dio. La direzione della nostra strada - ha concluso padre Fabrizio - è l'eternità”.